Ad Ariano Irpino inaugurato il Centro Diocesano di Pastorale Giovanile

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Quando la casa di Maria diventa anche Casa Nostra

Sabato 10 Dicembre è stato inaugurato ad Ariano Irpino un Centro Diocesano di Pastorale Giovanile, nei pressi della Chiesa dedicata alla Madonna di Loreto. La cerimonia ha avuto inizio alle ore 18.00 con la celebrazione della Santa Messa e benedizione del Centro, ed è poi proseguita con una Convention che è stata introdotta dal vescovo della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, S.E. Mons. Sergio Melillo, e alla quale sono intervenuti S. E. Mons. Lucio Lemmo, vescovo delegato CEC per i giovani, Don Rosario Paoletti, direttore dell’Ufficio Caritas Diocesano, il dott. Domenico Gambacorta, presidente della Provincia, don Daniele Palumbo, responsabile della Pastorale Giovanile della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, don Francesco Riccio, incaricato della Pastorale Giovanile della regione Campania.

L’evento, dunque, ha avuto una risonanza non solo a livello locale, ma anche regionale.

L’apertura di questo Centro è molto significativa perché indica che la Chiesa, dopo la chiusura delle Porte Sante del Giubileo, desidera continuare ad aprire le proprie porte, a mettere in circolo la grazia giubilare, a far conoscere la Misericordia di Dio. Pertanto, il vescovo della diocesi, Mons. Sergio Melillo, ha pensato a questo luogo come impegno della Chiesa dopo il Giubileo della Misericordia e lo ha definito come un segno della grazia giubilare e come posto in cui i giovani potranno vivere intensamente il rapporto con Dio, alla scuola di Maria.

Ed è proprio Maria il cuore di questo luogo. Non a caso, l’inaugurazione è stata pensata e voluta nel giorno in cui cade la memoria liturgica della Madonna di Loreto. Maria è il cuore dell’azione pastorale di questo Centro. Partendo dal legame tra il Centro e la Madonna di Loreto, Mons. Lucio Lemmo, durante il suo intervento, ha sottolineato che, come nella casa di Nazareth ci fu una realtà di crescita di coloro che l’abitavano, così anche questo posto potrà essere per i giovani un luogo in cui crescere nella verità e nell’autenticità.

Tra l’altro questo Centro è stato concepito sin da principio come una vera e propria casa per i giovani, tanto che verrà chiamato “Casa Nostra” per indicare il clima di fraternità e familiarità che vi si intende instaurare.

Un ulteriore argomento della Convention è stato lo slogan del programma della Pastorale Giovanile di Ariano Irpino-Lacedonia: “Esserci e avere il coraggio di osare”. Riguardo all’”Esserci”, Mons. Lemmo ha affermato che i giovani della casa dovranno avere un atteggiamento tale che chi vi si recherà potrà dire loro: <<Grazie di esserci!>>, espressione tipica di chi si sente amato. E ha aggiunto che “Avere il coraggio di osare” non significa essere spavaldi ma, prendendo come modello Gesù Cristo che ha avuto fiducia negli uomini, avere il coraggio di accogliere tutti.

Significativa è stata anche la presenza del dott. Domenico Gambacorta che ha sottolineato la necessità di riempire la distanza tra i giovani e le istituzioni, auspicando maggiori momenti di dialogo e confronto.

Un esempio della  sinergia tra i vari Uffici pastorali della diocesi è stata la presenza e l’intervento di don Rosario Paoletti, direttore dell’Ufficio Caritas, il quale ha messo in evidenza quanto sia importante l’agire, un agire che si manifesti nel servizio, nel “toccare con le mani”, come fece Gesù nell’Ultima Cena quando lavò i piedi ai discepoli. Anche l’Ufficio Caritas, dunque, ha mostrato il proprio coinvolgimento nel voler stare vicino ai giovani.

Particolarmente interessante è stato anche l’intervento di don Francesco Riccio, incaricato regionale di Pastorale Giovanile, che si è soffermato su quanto sia necessario che le diocesi camminino insieme e su quanto sia importante “Esserci con costanza”, anche nelle difficoltà.

Infine l’intervento di Don Daniele, promotore insieme a Mons. Melillo della nascita del Centro, è stato rilevante per capire la genesi di questo progetto e gli obiettivi. Egli, infatti, ha spiegato che il primo obiettivo della Pastorale Giovanile sarà “educare alla vita buona del Vangelo”. L’azione pastorale, inoltre, verrà trasmessa dai giovani ad altri giovani in uno spirito di comunità per richiamare il senso di famiglia. Aprire un Centro Pastorale, ha affermato il sacerdote, include anche l’impegno a raggiungere i giovani nei luoghi in cui trascorrono la loro quotidianità: lavoro, scuola, strada, e a incontrarli anche nelle varie parrocchie della diocesi, in modo che ogni parrocchia diventi una stanza di “Casa Nostra”.

“Casa Nostra” è già stata per molti giovani una risposta all’esigenza di approfondire la propria spiritualità e al desiderio di momenti di fraternità.

“Casa Nostra” c’è ed è pronta per essere vissuta.

Barbara Moschella.

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