“Coronavirus”. La Lettera del Vescovo alla Diocesi: “Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà, le tue misericordie che sono da sempre”

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Figlie e figli carissimi dell’amata chiesa di Ariano Irpino – Lacedonia,
di ritorno dagli esercizi spirituali, vissuti con i fratelli vescovi della Campania, è giunta notizia di una diffusa preoccupazione per la comune fragilità, messi tutti alla prova dal cosiddetto “coronavirus”!
È la fragilità esistenziale, di tutti gli esseri viventi, di ogni uomo, di ciascuno di noi. Resi fragili dallo stesso rapporto con la vita.
Nella prova il Signore ci dice, “Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome. Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso” (Salmo 90). Siamo sostenuti dalla Parola consolante di Dio che ci è accanto nella prova!
Siamo in una strettoia, avvertiamo d’essere sguarniti di una presunta illimitata potenzialità: la solenne “simmetria delle nostre costruzioni mentali” vacilla, ma, in realtà, “quando sono debole è allora che sono forte” (1Cor 12,10).
Chiediamoci – come Giobbe – perché la sofferenza? Perché l’incertezza? Perché avvertiamo la precarietà della vita?
Nell’ascolto della Parola di verità che è lampada ai nostri passi, si illumina il sentiero incerto del nostro cammino. Risuonino con forza nei nostri cuori le parole di Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo Signore ha parole di Vita…” (Gv 6,68).
Sì, abbiamo bisogno di questa Vita, dono della Vita di Gesù, per liberarci da ogni oscurità, da ogni paura e stando “in via”, rifocillati del Pane Eucaristico, dalla Speranza che non delude, con spazi di umanità da custodire, territori, comunità da non abbandonare, fraternità da accogliere e uomini e donne da amare.
I fratelli sacerdoti, parroci, le religiose e tanti si stanno dedicando con passione a chi vive tra le difficoltà: medici, operatori sanitari, forze dell’ordine, volontari, uomini e donne, famiglie e associazioni… Abbiamo per tutti loro parole di gratitudine, di incoraggiamento e di preghiera!
Insieme camminiamo uniti per non smarrirci, provvisti della fede in Dio che riscatta, protegge e lenisce le ferite del nostro corpo e del nostro spirito.
Affidiamoci nella preghiera al Signore, in questa domenica silenziosa, come la liturgia ci parla: camminare verso la luce della risurrezione, che passa attraverso le difficoltà umane e il peccato. Un cammino guidato dalla colonna luminosa della Grazia. Gesù, di fronte allo sconcerto degli apostoli e al loro possibile disorientamento a motivo dell’annuncio, del suo destino si trasfigura. Al centro della Quaresima sta proprio la trasfigurazione ma, il cuore della trasfigurazione è la passione del Signore.
Vi rammento di osservare – in modo puntuale – tutte le mie indicazioni già comunicate dai vostri parroci, vi rassicuro che saranno comunicate tempestivamente tutte le eventuali indicazione che dovessero pervenire dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Anche gli strumenti comunicativi (i social, ad esempio) sono uno mezzo opportuno per l’evangelizzazione, una possibilità per non isolarsi nella paura… chi ha queste abilità deve creare una sorta di “monastero invisibile” per pregare e comunicare.
Vi chiedo, in modo particolare nei venerdì Quaresima, di offrire il digiuno e la preghiera al Signore in famiglia, il Ss. Rosario e il pio esercizio della Via Crucis.
Intensifichiamo la visita privata al SS.mo Sacramento e la devozione alle “sante Spine” di Gesù che ci mostrano i segni di una passione che rimanda alla resurrezione!
Inoltre, invito tutte le persone anziane e non solo, con problemi di salute, a restare in casa offrendo le loro sofferenze, la loro preghiera, sostenuti dalla materna intercessione della Beata Vergine Maria, affinché il Signore ci liberi da ogni pericolo, mai separati dall’amore di Cristo, redenti e guariti!
Signore Gesù, resta con noi,
resta con noi Divino Viandante,
resta con noi che si fa sera… non ci abbandonare.
Resta con noi, con chi soffre e spera.
Resta con noi, tra le solitudini e paure!
Resta con noi Cristo Gesù, nostro fratello, unico Salvatore e Signore.
Amen!
il vostro vescovo,
+ Sergio

Diocesi <br>Ariano Irpino - Lacedonia

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