Antonio Pappano, music director della Royal Opera House del Covent Garden di Londra e direttore musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, ricorda ogni anno suo padre, Pasquale Pappano, e le sue radici castelfranchesi.
Nel concerto di questo anno, tenutosi ieri 11 Agosto in Castelfranco in Miscano, si è esibito anche il nostro caro Maestro don Antonio Ventulli, già parroco in Diocesi, ma anche Tenore professionista di nota fama. Egli, di lunga carriera artistica, sa fare della sua arte una lode a Dio.
Che cosa ha sentito di esprimere ieri sera nel canto?
“Più che esprimere ho testimoniato una splendida storia d’amore che il Signore stabilisce con ciascuno di noi nel momento in cui con semplicità di cuore sappiamo essere trasparenza del suo amore ……ed io l’ho fatto con il canto: lodo Dio con la mia voce!
È stato bello ed emozionante l’Incontro con uno dei più grandi direttori d’orchestra del mondo: quando ho cantato la “Serenata Sincera”, ché è stato un cavallo dì battaglia di Carreras il maestro mi dice: “Ma che bella Antonio, non la conoscevo”. Ed io con semplicità gli dono la partitura, e lui dice ancora: “Anche io vengo per imparare mica conosco tutto”. Che semplicità, ché umiltà che ho colto nella sua grandezza”.
Una serata che poi è trascorsa nella fraternità?
Una fraternità iniziata nella preghiera e nella riflessione, dove don Rosario Paoletti, parroco di Castelfranco, ha inteso esprimere l’importanza di incontrare Dio fuori dalle logiche del male e di ciò che in nome di Dio a volte si vuole esprimere; “l’odio, l’orrore, le tante uccisioni a cui stiamo assistendo, ricorda il parroco, non possono venire da Dio. Che invece incontriamo nel bene e nel bello, come nella musica che abbiamo ascoltato nel concerto.”
Poi siamo stati a cena, e lì abbiamo telefonato a un’altra grande professionista che dà onore all’Irpinia, il soprano Carmen Giannattasio, che era ad Edimburgo e che qualche giorno fa si è esibita sotto la sua direzione. Il Maestro Pappano sapeva che io ero stato compagno di studi e suo amico e dice: “Che bravi che siete in Irpinia”.
Dunque una esperienza a tutto tondo, dalla musica alla spiritualità?
“Si è cosi, e ringrazio il signore per questa bella esperienza che non reputo solo mia ma la estendo a tutti i miei fratelli nel sacerdozio!”
