Carissimi,
Parroci, sacerdoti, diaconi, religiosi/e,
Catechisti e Educatori
all’inizio dell’anno pastorale, dopo la celebrazione del convegno ecclesiale, riprendiamo con slancio il cammino.
Vi sono sinceramente grato per l’impegno profuso da tutti voi nell’azione pastorale delle nostre comunità.
Vi ricordo un appuntamento al quale non dovete in alcun modo mancare:sabato 29 ottobre – alle ore 17,00 – ci ritroveremo in Cattedrale per la festa del mandato ai catechisti e agli educatori dando in questo modo coralmente inizio all’anno pastorale.
L’azione pastorale ha oggi urgente bisogno della cooperazione di tutti, perché le comunità possano giungere alla maturazione della fede e l’annunzino con la celebrazione, con l’impegno formativo, con la testimonianza della vita e con la carità che ne è la primaria dimensione. L’obiettivo è la conversione, la formazione e l’assunzione del pensiero di Cristo: «Pensare secondo Cristo e pensare Cristo attraverso tutte le cose» (S. Massimo il Confessore).
Tale cooperazione è da costruire con chi si dedica al servizio educativo, sia nella prima iniziazione sia nella formazione, condividendo con gli altri ciò che essi stessi, illuminati dalla parola di Dio e dal magistero della Chiesa, hanno imparato a vivere e a celebrare. Una formazione alla vita cristiana che cerchi non solo nuovi linguaggi per la trasmissione della Fede ma che, nonostante la fatica, coinvolga le famiglie.
Il Santo Padre Francesco nell’Evangelii Gaudium richiama alla comune responsabilità nell’evangelizzazione. Egli ci dice:«tutti noi siamo chiamati a crescere come evangelizzatori. Al tempo stesso ci adoperiamo per una migliore formazione e tutti dobbiamo trovare il modo di comunicare Gesù che corrisponda alla situazione in cui ci troviamo… tutti siamo chiamati ad offrire agli altri la testimonianza esplicita dell’amore salvifico del Signore, che al di là delle nostre imperfezioni ci offre la sua vicinanza, la sua Parola, la sua forza, e dà senso alla nostra vita». (Cfr. EG 121)
È proprio questo il «caso serio della fede» da far nostro, essere catechisti e operatori pastorali vuole dire pronunciare parole essenziali, convinti che Gesù è la vera novità e che bisogna parlarne a tutti: ai bambini, ai giovani, alle famiglie come la Verità della vita.
In questo verso dobbiamo sempre più valorizzare la Scuola diocesana di formazione per operatori pastorali che è una risorsa utile per la formazione incoraggiando i nostri educatori a frequentarla.
In diocesi abbiamo un consolidato percorso formativo che certamente va arricchito ma che, in alcun modo, va tralasciato o trascurato per attrarre solo formali consensi. Vi chiedo di tenerne debito conto in modo particolare per i giovani che si preparano alla cresima. Fin d’ora condivido con voi il mio desiderio, come già dicevo nella mia lettera pastorale, di voler incontrare tutti i cresimandi che iniziano il cammino per foranie avendo così l’opportunità di conoscerli, di far sentire loro, alle loro famiglie, alle parrocchie la mia paterna vicinanza e attenzione.
Ogni giorno chiedo nella preghiera al Signore il sostegno per il vostro preziososervizio ecclesiale.
Infine, vi esorto con le parole di Sant’Agostino a proposito del «metodo educativo»:«Cristo è venuto perché l’uomo conoscesse quanto Dio lo ami e lo sapesse per infiammarsi d’amore verso chi per primo lo ha amato e per amare il prossimo secondo il precetto e l’esempio di lui che si è fatto prossimo dell’uomo amandolo… tu dopo esserti proposto un tale amore come fine a cui orientare tutto ciò che dici, esponi ogni cosa in modo che chi ti ascolta ascoltando creda, credendo speri e sperando ami».
Vi aspetto tutti e vi benedico!
il vostro vescovo
XSergio
Ariano Irpino, 7 ottobre 2016
*Beata Vergine Maria del Rosario