Il Cardinale Montenegro ad Ariano: “Fede è abitare nel cuore di Dio e far abitare Dio nel mio cuore ma anche abitare nel cuore degli altri”

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L’intervento di Sua Em.za Montenegro ha preso le mosse dalla domanda “Adamo, dove sei?” , tema centrale del XXXVI Convegno Ecclesiale della nostra diocesi, sottolineando che tale domanda non è stata fatta solo quel giorno di cui si parla nella Bibbia, ma viene fatta ancora oggi, a ogni uomo di oggi. Tale domanda, inoltre, significa “A che punto di umanizzazione ti trovi?”, “Riesci a vivere il progetto di Dio?”

Adamo dove sei? È la prima domanda che ogni uomo deve fare verso se stesso, e la seconda nel confronto con gli altri: “ti senti responsabile dei tuoi fratelli?”

E citando il discorso del Papa a Lampedusa aggiunge: “Chi sei? Non ti riconosco più. Chi ti ha sfigurato? Chi ti ha convinto che tu sei Dio?”

Aggiunge il Cardinale: “La fede è una ricerca, lotta, qualcosa che si chiude rapidamente senza essersi mai aperto. Noi l’abbiamo pensata come una cosa che deve darci sicurezza. La fede è misto di luce e buio, consolazione e sofferenza, pace e lotta, non è facile. La fede è una risposta che devo dare a un Dio che mi ha chiamato. Io scelgo. Le fede si vive allo scoperto: case, strade, uffici, scuole. La fede entra in ballo quando vivo nel mondo. La nostra preoccupazione è sempre quella di mettere a posto la coscienza. Ogni domenica Dio si fa a pezzi per noi. La fede è per i forti. La fede è accogliersi.

Vivo la mia fede se accetto me con povertà e ricchezze ma anche donarsi in modo nuovo e profondo. La fede non è sapere cose ma vivere un’amicizia. Non è credere che Dio c’è, anche Dio è venuto a cercarmi, si mostra Padre e continuamente mi fa la sua dichiarazione d’amore. Se guardiamo la natura dobbiamo pensare Dio l’ha fatto per me. Fede è abitare nel cuore di Dio e far abitare Dio nel mio cuore ma anche abitare nel cuore degli altri e far abitare gli altri nel mio cuore. Gli altri sono una ricchezza: ho bisogno degli altri per sentire l’amore del Padre.

Credere non è solo sapere le cose di Dio ma credo quando Dio entra nella mia vita. Dire Io credo è lo stesso che dire Io amo. Così dire Io credo nell’amore perciò spero. Speranza: Dio sempre provvederà a me. La croce è riassunto della vita di Dio.

Ogni domenica a Messa Dio viene a lavarmi i piedi, io non posso mancare! Dicendo si a Dio gli permettiamo di avvolgerci con il Suo amore. Credere è realizzare tanti pezzi della nostra vita che messi insieme devono formare un volto: il mio.La fede è gioia. non è fatica.

Guardare il nostro volto prima di andare a dormire e pensare che in quel momento qualcun altro lo sta guardando. L’incontro con Dio è pericoloso, è sconvolgente, non si può stare fermi. La fede è credere nell’amore. Credere senza amore è inferno. Fede e amore non sostenuti dalla speranza è un amore destinato a finire. Non si può dire di credere in Dio e non accogliere gli immigrati.

Non si può parlare di fede senza amore. La fede illumina, l’amore brucia. La fede rassicura, l’amore rende lieta la fede. Si influenzano. Si crede amando e si ama credendo. Gli altri, i poveri, fanno parte della nostra fede. Non possiamo cercare un rifugio.

Il Signore ha bisogno di vetrine ma si preferisce il rifugio, il ripostiglio. Siamo sicuri quando diciamo di essere cristiani e siamo sicuri quando non accettiamo un fratello di colore. Gli immigrati fanno paura.

Non basta osservare le norme della religione. Devi amare il fratello come il Padre lo ama. Dio ama tutti. Gli altri attraverso le nostre azioni capiranno che il nostro è Dio della giustizia, della misericordia.

La fede mi dice che il mio posto è la strada.

La fede è un impegno continuo. Nel vangelo non c’è un copione, non ci sono spettatori.

L’amore è la risposta all’esigenza dell’altro. Essere cristiani è prendere posizione, decidersi, sbilanciarsi.

Dobbiamo mostrare e manifestare Dio, dobbiamo fare esperienza. Gesù non lo dobbiamo dimostrare ma lo dobbiamo mostrare. I poveri hanno bisogno dell’amicizia, non delle cose.

Adamo dove sei? Diamo una risposta diversa dal mi sono nascosto perché ero nudo.

Gesù, se venisse, lo troveremmo per le strade, nelle favelas, sporco su un letto di ospedale sporco.

Ricordiamoci che siamo figli di fuoco e vento: non lasciano più le cose come sono. Se io ho fede, chi sta accanto a me si infetta. Pregare è mettersi dal lato di Dio e dirgli quello che io mi impegno a fare.

Tutto è diventato sacro, non solo il tempio, ma anche la stalla, la casa, ecc..”

Sua Eminenza conclude citando don Primo Mazzolari: “Chi ha molto cuore vede tanti poveri, chi ha poco cuore vede pochi poveri, chi non ha cuore non vede poveri.”

“Quello che avrete fatto ai miei fratelli l’avrete fatto a me” (cf. Mt 25,31).

Dove sei? Tuo fratello dov’è?

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