Il Rosario, compendio del Vangelo

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La Lettera del Vescovo

Carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi/e,

Fratelli e Sorelle,

Papa Francesco ci invita nel mese di maggio a pregare il Santo Rosario affinché il Signore ci liberi dalla pandemia.

Gesù dice:«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me…» (Gv 14,2): la fede la si rafforza nella fraternità, «chi prega non lascia mai il mondo alle sue spalle… Tutti abbiamo bisogno di interiorità: di ritirarci in uno spazio e in un tempo dedicato al nostro rapporto con Dio. Ma questo non vuol dire evadere dalla realtà… Ogni cristiano è chiamato a diventare, nelle mani di Dio, pane spezzato e condiviso. Cioè una preghiera concreta, che non sia una fuga» (Papa Francesco).

Da figli troviamo rifugio, nell’attuale condizione drammatica carica di sofferenze e di povertà, tra le braccia della Madre di Dio – che è nostra Madre – confidando nella Sua protezione perché ci ottenga dal Figlio la guarigione dell’anima e del corpo.

Portiamo nella preghiera le sofferenze delle comunità, degli ammalati, dei sacerdoti, delle religiose, degli anziani e dei giovani. Nella preghiera che è «insieme meditazione e supplica. L’insistente implorazione della Madre di Dio poggia sulla fiducia che la sua materna intercessione può tutto sul cuore del Figlio… Una certezza, questa, che, a partire dal Vangelo, si è andata consolidando per via di esperienza nel popolo cristiano» (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, 16)

Avvertiamo il bisogno che ciascuno, dall’indifferenza, sia ricondotto a Dio. Siamo chiamati a sostenere concretamente la famiglia, la «cellula della società, sempre più insidiata da forze disgregatrici a livello ideologico e pratico, che fanno temere per il futuro di questa fondamentale e irrinunciabile istituzione e, con essa, per le sorti dell’intera società. Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di questa crisi epocale» (S. Giovanni Paolo II).

La preghiera del Rosario mette Cristo al centro della nostra vita, come per la Vergine Maria, che meditava tutto ciò che si diceva del suo Figlio e quello che Egli annunciava e viveva. Ci parla di una fede semplice, dell’incontro personale con la Grazia, condotti per mano dall’umile figlia di Sion, la Benedetta fra le donne (Lc 1,42) che con il Suo “Sì” a Dio, apre al futuro un’umanità “affaticata ed oppressa”, Lei che è «Mamma di tutte le nostre paure» (Luigi Santucci).

La preghiera orienti i nostri cuori al Cuore di Cristo, centro del tempo, della Chiesa, nella contemplazione e la meditazione delle tappe saliente della storia della Salvezza, affinché le cose di Dio diventino manifestazione concreta nella nostra storia personale, nell’ascolto degli anziani, dei giovani, degli ultimi.

«Abbiamo bisogno che la Madonna ci aiuti. Un tormentato e famoso scrittore Charles Péguy, paragonava i Pater e le Ave del Rosario a dei vascelli naviganti vittoriosamente verso il Padre (cfr. Le mystère des Saints Innocents, del 1912): «dobbiamo tentare anche questa mistica impresa» (S. Paolo VI).

Ci aiuti la Vergine Maria ad accogliere la Grazia del Vangelo, affinché possa “irrigare” la società nella prova e purificati dalla sofferenza, dal male, aprirci alla fiducia in Dio.

In questo mese Mariano mi recherò per pregare il S. Rosario con le comunità:

–          2 maggio – ore 11,30 – Santuario di Santa Maria di Anzano;

–          12 maggio – ore 20,30 – Santuario della Madonna di Fatima di Ariano Irpino;

–          21 maggio – ore 20,00 – Santuario di Santa Maria di Carpignano di Grottaminarda;

–          31 maggio – ore 17,00 – Santuario della Madonna del Carmine di Montefalcone Val Fortore.

         La preghiera, gli uni per gli altri ci donerà il respiro della Grazia.

Vergine Maria Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi!

Vi benedico

+ Sergio Melillo, vescovo

Diocesi <br>Ariano Irpino - Lacedonia

Diocesi
Ariano Irpino - Lacedonia