Carissimi sacerdoti,
Cari diaconi, religiosi, e religiose, seminaristi,
Caro Rettore Padre Franco,
Caro Don Gennaro,
Caro Antonio, cari familiari,
Amati figli e figlie nel Signore!
L’eucarestia ci immette – come il primo movimento di una grande sinfonia di gioia e di bellezza – nella comunione con il divino, spinge i nostri passi con le “note” dell’incontro e della convivialità.
E’ un tempo dove Dio fa fiorire la nostra umanità partendo dalla primordiale relazione con Lui.
Abbiamo riflettuto in questi giorni del convegno ecclesiale sul primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini: la famiglia. Essa nasce dall’amore coniugale, segno e presenza dell’amore di Dio. Dalla famiglia è generata una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, nasce della sua saggezza e del suo disegno di amore, malgrado le molteplici ferite!
Caro Antonio, parlo al cuore di ciascuno di noi e a voi cari giovani, così numerosi questa sera!
Papa Francesco alla GMG di Cracovia ci diceva: Oggi l’umanità ha bisogno di uomini e di donne, e in modo particolare di giovani…, che non vogliono vivere la propria vita “a metà”, pronti a spendere la vita nel servizio gratuito ai fratelli più poveri e più deboli, a imitazione di Cristo, che ha donato tutto sé stesso per noi. Di fronte al male, alla sofferenza, al peccato, l’unica risposta possibile per il discepolo di Gesù è il dono di sé, anche della vita, a imitazione di Cristo.