Rievocazione del dono delle Sante Spine ad Ariano: la storia rivive!

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Come di consueto, in questi giorni, la città di Ariano è chiamata a fare un tuffo nel passato e ad immergersi in pieno Medioevo per rivivere questo grande evento che ha attraversato i secoli ed ancora oggi risuona tra le mura della città.

La storia che avvolge l’evento è nota. In particolare le S. Spine furono donate al Vescovo, quale rappresentante della città dal Re Carlo D’Angiò dopo la battaglia di Benevento contro Manfredi e la conquista del Regno. Fu in quella occasione che il Re come segno di riconoscenza alla città, per la fedeltà mostrata nei confronti del papato, donò 2 spine della corona di Cristo.

Sin da subito il popolo arianese ha mostrato una profonda devozione per le reliquie e lo testimonia il prezioso reliquiario d’argento, in parte quattrocentesco che le custodisce.

è sempre un momento magico da rivivere oltre che un tempo forte dal punto di vista spirituale. Per la città di Ariano e per la Diocesi intera è un onore grande custodire le preziose reliquie. è in esse e attraverso di esse che siamo chiamati a scorgere il volto sofferente del Cristo, l’ “Ecce Homo”, la concretizzazione dell’amore di Dio per l’uomo.

è un tempo di preghiera, di riscoperta della fede e in particolare dell’amore di Dio che avvolge la vita di ciascuno di noi.

La rievocazione è immediatamente preceduta in Diocesi dai festeggiamenti in onore di Sant’Ottone, Patrono della Città di Ariano e della Diocesi. In questo anno giubilare della Misericordia, si è voluto dar un maggior risalto a questa figura con la celebrazione di un convegno nel quale si è posto in evidenza il rapporto tra il Santo e la misericordia.

Don Massimiliano Palinuro, sacerdote fidei donum in Turchia, nella sua relazione ha messo in evidenza come la testimonianza di fede di quest’uomo è permeata dalla carità e in particolare dall’accoglienza e ospitalità dei pellegrini, un’opera di misericordia all’epoca molto praticata che oggi ritorna in maniera forte con il problema dei migranti.

Per l’occasione è stata allestita anche una mostra iconografica su Sant’Ottone e San Liberatore, curata da due giovani dottori amanti della storia locale: Silvio Grasso e Ireneo Vinciguerra, i quali hanno presentato il catalogo della mostra, corredato da due studi magistrali sui due santi.

Tutte queste iniziative sono certamente occasione di incontro, di confronto, di crescita, umana e spirituale che ci permette di andare al di là dell’apparenza per lasciarsi rivestire dall’amore di Dio e riprendere il cammino verso la santità con rinnovato vigore e nuove energie.

Diocesi <br>Ariano Irpino - Lacedonia

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