XXXVIII° Convegno Pastorale Diocesano (Ariano I. 29 agosto-1° settembre 2019). La Lettera di convocazione del Vescovo

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Alla Chiesa eletta di Ariano Irpino – Lacedonia, «ai suoi figli che amo nella verità … grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore» (cf. II lett. di Giovanni, 1, 1-3).

Con cuore grato al Signore, vi comunico che il convegno diocesano avrà luogo presso la scuola «P. Stanislao Mancini» – a Cardito in Ariano Irpino – dal 29 agosto al 1° settembre prossimi.
Quest’anno, per meglio favorire la partecipazione dei fedeli laici, ci incontreremo nei soli pomeriggi del convegno riservando una mattinata all’incontro con i presbiteri. Il convegno, nel quale tutti siamo coinvolti, è per le parrocchie una concreta esperienza di Chiesa Popolo di Dio, un cammino da fratelli.
La mia gratitudine si fa preghiera per tutti voi e, particolarmente, per l’impegno degli amati parroci, dei sacerdoti nelle comunità parrocchiali; apprezzo e benedico le loro fatiche pastorali, la loro dedizione nella complessità dei tempi.
Il tema proposto per la comune riflessione è:
Generare alla vita. Generare alla fede
«Sarai padre di una moltitudine di popoli» (Gn 17,4)
Questo il programma di massima:
• 29 agosto, prolusione di don LUIGI MARIA EPICOCO: «Educarsi e rieducare alla fede. Una sfida per la generazione del terzo millennio».
• 30 agosto, intervento di don MARIO CASTELLANO: «Il Battesimo. Il Sacramento da riscoprire. Tra teologia e prassi» (La mattina, per i soli sacerdoti e diaconi, don Mario ci aiuterà a riflettere su come attivare nelle comunità un’equipe di catechesi pre e post-battesimale e loro formazione)
• 31 agosto, intervento di ROBERT CHEAIB: «Un tesoro in vasi di creta: la famiglia che educa alla fede».
• 1° settembre, Santa Messa in Cattedrale a conclusione del Convegno.
La Chiesa nata a Pentecoste (At 2,1-4) ha avvertito la necessità di doversi affidare allo Spirito Santo per testimoniare Colui che è morto ed è risorto per noi (At 2,32-33) ed uscire da Gerusalemme per portare il vangelo in tutto il mondo (Mt 28,19-20).
Le strade indicate dal Maestro vanno percorse con coraggio, con docilità all’azione dello Spirito che anima la storia (Gv 16,13), scrutando i segni dei tempi (At 10,1-48; At 11,1-18), annunciando che «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore» (San Paolo VI, Esort. ap. Gaudete in Domino 1975, 22: AAS 67 (1975), 297).
L’esperienza ecclesiale impone oggi una riflessione sulla “cifra” della pastorale, per “uscire” incontro al futuro, per una evangelizzazione che sia in chiave generativa perché «Un annuncio rinnovato offre ai credenti, anche ai tiepidi o non praticanti, una nuova gioia nella fede e una fecondità evangelizzatrice» (Evangelii Gaudium,11).
Dopo gli approcci teoretici (necessari nella fase iniziale di ogni progettualità), la questione dell’annuncio di fede esige un discernimento e scelte pastorali “operative”, «ogni rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo per non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale».(cf. San Giovanni Paolo II, Esort. ap. Postsinodale, Ecclesia in Oceania, 19: AAS 94 (2002), 390).
Alcune iniziative sono già in itinere e rivelano che «La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità» (Evangelii Gaudium,28). Penso, ad esempio, alla preparazione degli adulti in chiave catecumenale; ad alcune equipé di famiglie che si riuniscono intorno alla Parola, ad alcune esperienze associative, etc…
L’amore di Cristo ci spinge (Cf 2Cor 5,14) su nuove strade per evangelizzare. Non si può pensare di certo proporre interventi frettolosi sulla modalità dell’offerta formativa catechetica-sacramentale, ma va dato un nuovo slancio senza mai intaccare i contenuti sostanziali e“perenni” della Fede.
Vanno intensificate collaborazioni tra parrocchie, un discernimento obbligato tra comunità che vivono una diaspora di giovani, in calo demografico ed in una globalizzazione che istilla un pensiero unico e spesso antievangelico.
Siamo una generazione di discepoli/missionari impegnata in una attenta lettura dei segni dei tempi, che con logica “evangelica” deve saper coniugare la circolarità di Parola-Annuncio, Liturgia e Carità, al centro della quale la famiglia che, – malgrado le sue fragilità – deveessere protagonista dell’azione educativa, sociale e culturale e, dunque, anche pastorale.
Dal mese di settembre, in ogni parrocchia o almeno in ogni forania, ci si confronterà a partire da una traccia di riflessione, un questionario preparato da alcuni uffici pastorali preposti. Il confronto verterà sul cammino compiuto e su quanto lo Spirito Santo ci suggerirà nei lavori del convegno.
È indispensabile che il dialogo coinvolga chi è partecipe della vita delle comunità parrocchiali, primi fra tutti i presbiteri, i diaconi, i religiosi e i laici dei consigli pastorali ed economici, i catechisti, gli operatori Caritas, gli animatori della liturgia, i partecipanti ai gruppi familiari di ascolto del vangelo e a tutti coloro che si riconoscono nella comunità cristiana. Gli incontri sono da tenersi nelle parrocchie/foranie e guidati dai parroci/vicari foranei. Potranno essere sufficienti anche due incontri zonali per rivedere il lavoro svolto e gli obiettivi. Il mio vivo desiderio sarà successivamente di ri-ascoltarci tutti insieme per una verifica nella primavera 2020.
Carissimi parroci e sacerdoti vi esorto a farvi promotori del più ampio coinvolgimento dei diaconi, dei religiosi e religiose, dei gruppi, dei giovani, delle associazioni, dei movimenti, dei laici impegnati e dei cristiani volenterosi – dei Catechisti innanzitutto – per metterci all’opera con stile sinodale.
Vi chiedo che questa lettera sia resa nota ai fedeli nelle celebrazioni dell’Eucaristia domenicale della seconda e terza domenica di agosto. Sia affissa nelle chiese, distribuita e fatta conoscere anche mediante gli strumenti delle comunicazioni sociali (social, etc.).
La Vergine Santa e i nostri Santi Patroni Ottone Frangipane e Nicola vescovo, intercedano per noi presso l’Altissimo e ci aiutino a essere nel tempo, una Chiesa bella e fedele a Cristo, a lode della Ss.ma Trinità.
Vi benedico paternamente
+ Sergio Melillo, vescovo

Brochure_Convegno_diocesano_29_agosto-1_settembre_2019

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